MINI BOND: strumenti di finanziamento innovativi
Cosa sono i mini bond?
Il mini bond è una forma di finanziamento alternativo al tradizionale canale bancario che ha l’obiettivo di supportare investimenti di crescita e sviluppo nel medio lungo termine, sia per linee esterne (ad es.: acquisizioni) sia per linee interne (es.: sviluppo di un nuovo business o di un nuovo mercato).
Questi innovativi sistemi finanziari, possono favorire la ripresa economica, aiutando le imprese in difficoltà a reperire la liquidità necessaria.
Chi può emettere i mini bond?
I mini bond sono emessi da società di capitali e società cooperative non quotate, con fatturato superiore a 2 milioni di euro o con almeno 10 dipendenti, purché non sottoposte a procedure concorsuali. Restano escluse dalle emittenti Banche e microimprese.
Il processo di emissione dei mini bond, coinvolge uno cospicuo numero di soggetti, con diversi ruoli.
In primis, l'emittente: l'impresa che emette il mini bond in cambio del finanziamento.
Questa viene assistita dall'Advisor, nella prima fase, per lo svolgimento delle attività preliminari all'emissione (come la verifica dei requisiti e delle capacità finanziarie).
Nella successiva fase, entra in gioco l’Advisor legale, che collabora con la società emittente per verificare e realizzare gli adempimenti di legge, oltre che per predisporre regolamenti e contratti.
Una volta che gli aspetti burocratici vengono risolti, subentra l'arranger, un coordinatore finanziario che assiste l'emittente nella strutturazione dell'obbligazione, nella collocazione e nella movimentazione dei fondi.
Il soggetto imprescindibile del processo è l'investitore: colui che sottoscrive lo strumento.
Nella fase finale, l'emittente è seguita da società di revisione, che tra le altre cose certificano i bilanci; eventualmente vengono coinvolte agenzie di rating e Borsa Italiana. Queste ultime intervengono solo nel caso in cui i titoli vengano appositamente quotati in mercati regolamentati.
Quali sono i requisiti richiesti?
I mini bond hanno una durata variabile di 2/7 anni e costo fisso di emissione; il tasso di interesse, invece, viene definito attraverso processi di negoziazione tra investitore, arranger e azienda emittente, con l'assistenza dell’Advisor finanziario (in base anche alla durata del mini bond il tasso di interesse può variare tra il 4% e il 6%).
Le modalità di rimborso vengono determinate nella fase di strutturazione del prestito, prima dell'emissione e collocamento sul mercato. In ogni caso, è concesso il rimborso anticipato.
Infine, i mini bond garantiscono un rendimento, che si compone dell'interesse oltre che del guadagno in conto capitale.
I vantaggi dei mini bond
Il mini bond rappresenta per le imprese emittenti uno strumento di evoluzione interna ed esterna ed offre i seguenti molteplici vantaggi:
- Tempistiche di erogazione inferiori rispetto al canale tradizionale.
- Diversificazione delle fonti di raccolta di capitale, che permette di frazionare il rischio e di ridurre la dipendenza dal canale bancario.
- Nessuna segnalazione in Centrale Rischi (Banca d’Italia), in cui sono registrate tutte le esposizioni contratte dalle imprese nei confronti delle banche ed intermediari finanziari.
- Miglioramento della valutazione del merito creditizio.
- Slancio di visibilità in termini di immagine aziendale e reputazione finanziaria, anche in prospettiva di una successiva quotazione.
- Possibilità di accedere al Fondo Centrale di Garanzia, oltre che a quelle di SACE e dei Confidi.
- Possibilità di “cucire su misura” la struttura dell’operazione in funzione delle esigenze dell’azienda (durata, modalità di rimborso, decorrenza ecc.)
- Benefici fiscali in termini di deducibilità degli oneri finanziari (entro il 30% del ROL)
- Possibilità di collocare il mini bond presso il segmento professionale del mercato ExtraMOT (ExtraMOT PRO) di Borsa Italiana ponendo le basi per una successiva quotazione.
Un po' di dati
Il report dell’Osservatorio mini bond del Politecnico di Milano registra un sostanziale aumento dell'accesso agli strumenti finanziari innovativi e in particolare ai mini bond.
Sono sempre di più le società che decidono di collocare sul mercato i propri mini bond: nel 2022 le emittenti sono cresciute a 254 (contro le 200 del 2021), di cui ben 190 sul mercato per la prima volta.
In particolare, tra le società, il 53,9% sono SpA, il 42,5% Srl, il 2,4% società cooperative e l’1,2% società consortili.
In termini territoriali, Lombardia, Veneto e Piemonte detengono il primato delle società emittenti.
Con riferimento agli investitori, si evidenzia che il 33% sono banche italiane (valore in calo) il 24% fondi di private debt e il 17% fondi e banche straniere (valore in crescita).
Rewind affianca l’impresa emittente fino al closing della procedura, garantendo il coordinamento di tutti i soggetti coinvolti (agenzia di rating, fondo di investimento ecc.). In particolare, Rewind svolge il triplice ruolo di valutatore preliminare dell’emittente, di arranger dell’operazione e di supervisione di tutta l’attività di predisposizione del set documentale necessario.
Grazie alle partnership strette con i principali fondi di Private Debt, la nostra società offre un “pre-screening” di fattibilità completo e senza impegno attraverso una rapida predisposizione del dossier integrato delle strategie di crescita dell’impresa.
In caso di esito positivo un Advisor dedicato ti seguirà in tutte le fasi del processo fino all’all’emissione del mini bond.